STALKER

Stalker è un collettivo artistico che esplora le dinamiche urbane e sociali attraverso l’arte partecipativa e l’architettura. La loro pratica si focalizza sulla rigenerazione urbana e sulla scoperta di spazi abbandonati, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico riguardo alle trasformazioni territoriali e alla memoria collettiva. Utilizza tecniche di mappatura, passeggiate esplorative e installazioni site-specific. Tra i progetti più noti figurano Ararat, un’indagine sui rifugiati, e Osservatorio Nomade, incentrato sulle migrazioni urbane. Le loro opere sono state esposte in importanti contesti come la Biennale Arte di Venezia.

Arredi: Sherazade by Francesco Binfaré per Edra, Pila47 by Nava+Arosio per Rubelli
Ph Pietro Savorelli per CONI ©

TAPPETO VOLANTE

Fra le opere più imponenti esposte a Casa Italia c’è sicuramente il Tappeto Volante realizzata in tre mesi dell’anno 2000 dal collettivo Stalker, insieme a venti ragazzi rifugiati curdi, dieci giovani architetti/artisti/attivisti, un ragazzo senegalese, Elaji, un ragazzo Rom, Pietro. 41472 corde di canapa con terminali di rame riproducono le muharnas del soffitto della Cappella Palatina di Palermo, realizzato nel XII secolo per Ruggero II da maestranze mussulmane, simbolo di una cultura dell’accoglienza millenaria che tiene insieme cultura greca, latina, araba, normanna. Quest’opera dimostra che si può costruire un senso di comunità a partire dall’inclusione dell’altro attraverso la realizzazione di una prospettiva comune. Prima di atterrare a Casa Italia il Tappeto Volante ha fatto un lungo viaggio, passando per Roma, Tunisi, Venezia, Sarajevo, Tirana, Salonicco, Amman, Damasco, Cairo, Ryad, Sa’na, Abu Dabi, Doha, Muscat, Kara- chi, Islamabad e Otranto. Attualmente l’opera è esposta al Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina sede della Fondazione Orestiadi.

Tappeto volante, 2000
Riproduzione soffitto islamico della Cappella Palatina di Palermo in trenta pannelli, corda, rame, ferro
60 × 120 cm cad.
Casa Italia Parigi 2024 Ensemble
Courtesy Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ph Pietro Savorelli per CONI ©