Marco Bernardi (Roma, 1969) esplora il mondo dell’arte attraverso sculture e installazioni che riflettono sulla vanagloria delle azioni umane, utilizzando spesso materiali di recupero in un contesto distopico. La sua pratica artistica, influenzata da un approccio utopico modernista e da una coscienza post-moderna, si manifesta attraverso disegni e installazioni provocatorie. Utilizza una varietà di tecniche artistiche per esplorare temi di identità e consapevolezza sociale. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive a livello internazionale e in molte città come Roma, Venezia, Cortina, Udine, Padova, Perugia, Stays in Slovenia, a Londra, Mosca, Torino, BuenosAires, SanPietroburgo, Córdoba in Argentina, Zagabria.

Si tratta di una serie di quattro sculture da parete in stoffa in cui l’artista, partendo dalla celebre immagine della Cacciata dal Paradiso di Masaccio, rilegge la vicenda di Adamo ed Eva come forma archetipica di fratellanza da cui avrà origine l’umanità. Quello che vediamo nella stanza sono quattro figure aliene, dotate ciascuna di quattro gambe e di un testone composto con uno scarabocchio colorato. L’alieno, messo a terra appunto, è l’umanità.

Se la famosa Gioconda è il simbolo della discordia tra Italia e Francia nella vulgata popolare, in questa opera ironica il capolavoro di Leonardo è rimaneggiato aggiungendo la barba di Van Gogh tratta dal celebre autoritratto dell’artista. Le opere d’arte appartengono a tutta l’umanità perché costruiscono il nostro immaginario e la nostra memoria, pare dire l’artista.

Arredi: Poltronova: poltrona Joe Jeans by De Pas, D’Urbino Lomazzi, tappeto Stella by D’Urbino, Lomazzi, divano Sofo by Superstudio
Lampada Luminator by Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos
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