MARGHERITA MOSCARDINI

Margherita Moscardini (Donoratico – LI, 1981) è un’artista che indaga le relazioni tra processi di trasformazione di ordine urbano, naturale e sociale di specifiche geografie. La sua pratica attraversa diversi ambiti, tra cui l’architettura, la città, la cittadinanza cercando di generare sculture intese come oggetti e spazi inappropriabili che giuridicamente prendono le distanze dalla sovranità del territorio che occupano. Moscardini privilegia progetti a lungo termine che sviluppa attraverso interventi in larga scala, disegni, sculture, video e scritti. Il suo lavoro è stato mostrato in contesti differenti come Ar/Ge Kunst, Bozen-Bolzano; CCA Tel Aviv-Yafo, Israele; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Roma; ISCP e Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University, New York, USA; MADRE, Napoli; MMCA e SongEun ArtSpace, Seoul, Corea; IIC di Istanbul, Turchia; CCA Plovdiv, Bulgaria.

(OU LA MORT)

Il concept generale di Casa Italia Parigi 2024 diventa assolutamente manifesto in questa opera: grande lavoro scultoreo, un grido che necessita di essere ascoltato. Se i concetti di libertà e uguaglianza hanno dato vita durante il XIX e il XX secolo al blocco occidentale e quello orientale, in contrapposizione tra loro, la fratellanza, parola più trascurata del celebre motto francese, può avere il potere di comprenderle entrambe e può fornire un nuovo paradigma dello stare insieme pur essendo diversi.

(Ou la mort), 2024
Argilla cotta, tela, metallo
321 × 165 × 4 cm
Casa Italia Parigi 2024 Ensemble
Courtesy Margherita Moscardini
Ph Pietro Savorelli per CONI ©

 

Arredi: B&B Italia: divano Camaleonda by Mario Bellini, Tavolini Planck by Piero Lissoni, poltrona UP 50 by Gaetano Pesce
Ph Pietro Savorelli per CONI ©

TAKSIM SQUARE, ISTANBUL, TURKEY, 05.31.2013 e INNSBRUCK, AUSTRIA, 01.29.1964

Sono rappresentazioni di momenti collettivi in cui la folla, riunendosi, ci mostra la forma dei luoghi. Calzando gli spazi le moltitudini diventano l’elemento che sostiene e determina lo spazio, come a ricordare Hannah Arendt quando diceva che la città sono le persone riunite nel discorso pubblico, non i monumenti, le piazze, le pietre.

Innsbruck, Austria, 01.29.1964, 2016.
Inchiostri su carta 300gr

Taksimsquare, Istanbul, Turkey 05.31.2013, 2016
inchiostri su carta 300gr